"Sono lì che mangiano una 'omelette denver' e si ritrovano una pistola puntata in faccia." (Zucchino)

PULP BLOG

"Pulp"- 1. Massa di materia informe, molle e umida. 2. Un libro che tratta argomenti sinistri, normalmente stampato su carta di bassa qualita'. 27/3/2006

domenica 25 febbraio 2007

Omaggio a Bari vecchia

Me lo hanno fatto conoscere le mie amate fragole Angela e Giulia, al loro straordinario spirito e alla loro ironia rendo omaggio proponendovi "Come a Cassano", cortometraggio di Pippo Mezzapesa realizzato nel 2006. Dedicato a tutti quelli che vorrebbero fare "il macello", a tutti quelli che sognano e che pregano con il cuore in mano e con una speranza nel pugno. Se avete 15 minuti liberi gustatevelo e apprezzatelo. E' Pulp, molto Pulp.


venerdì 23 febbraio 2007

Sentitamente ringrazio

Grazie per i tragitti percorsi insieme. Grazie per avermi accompagnato al lavoro sotto la pioggia e sotto il sole. Grazie per avermi riportato a casa dopo giornate stressanti, per esserti fatta parcheggiare sempre facilmente. Grazie per aver scoperto insieme a me il labirinto chiamato Grande Raccordo Anulare e per esserti persa al mio fianco. Grazie per le poche volte che siamo usciti insieme la sera con gli amici. Grazie per avermi fatto scoprire e capire le problematiche automobilistiche che hai subito. Grazie per aver retto 13 anni passando per mani principianti, esperte e sbadate. Per aver provato insieme a me il brivido dell'arancione all'incrocio, dei fari fulminati all'imbrunire, grazie per tutte le volte che silenziosa hai ricevuto la benzina, l'olio e l'acqua. Grazie per avermi fatto fare il primo pieno. Grazie per avermi fatto toccare i 115 km/h! Nonostante l'abbia odiata, ti ringrazio anche per tutte le volte che hai azionato la ventola di raffreddamento del motore ai semafori facendomi fare figure barbine con i passanti. Mi hai fatto tremare, ma non mi hai mai abbandonato, per questo ti sono riconoscente. On/Off, tutto ha un interrutore, tutto ha un limite, oggi siamo arrivati alla fine della nostra collaborazione. Porta un bacione a tutte le Alfa, alle Giulia, alle Alfasud, a tutte le Fiat come te cara 500, a tutte quelle macchine degne di essere chiamate tali, che non hanno abbandonato mai il proprietario se non al cospetto di un crudele sfasciacarrozze.

lunedì 19 febbraio 2007

Acchiappafantasmi

Mia: Non odi tutto questo?
Vincent: Odio cosa?
Mia: I silenzi che mettono a disagio...perche' sentiamo la necessita di chiaccherare di puttanate per sentirci piu' a nostro agio?
Vincent: Non lo so... e' un'ottima domanda.
Mia: E' solo allora che sai d'aver trovato qualcuno davvero speciale... quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.
E' vero c'ho sempre pensato. Ho dato sempre importanza al dialogo e non ho mai tenuto conto che il dialogo è fatto anche di silenzi. Il silenzio è importante. Secondo il proverbio sta a significare accondiscendenza. Secondo il vocabolario è "l'assenza di suoni e rumori, il tacere". Secondo me è la cosa più rumorosa che c'è. Solo con il silenzio si possono catturare i fantasmi del dubbio e dell'imbarazzo, perchè se non fai rumore non li spaventi, non li prendi. Io mi auguro e auguro a tutti voi di saperli catturare se vi sarà necessario.

mercoledì 14 febbraio 2007

Italian Pink Floyd al "Let Cafè"

Nel ricordarvi ancora l'appuntamento con gli Hendrix of Species Venerdì sera al Green Island ne approfitto per segnalarvi un altro grande incontro musicale.
Sabato sera al Let Cafè in via delle Cave 59 suonano gli Italian Pink Floyd, cover band degli intramontabili Gilmour, Wright, Mason e Waters. Mauretto Lopez alla batteria. Non mancate.

Ma come si vende un sogno?


E' più forte di me, non riesci ad essermi antipatico, o meglio non riuscivi...
Se ne vedono tanti di personaggi televisivi, con loro la gente indirettamente ci vive, li abbiamo dentro casa, sono squallidi, subdoli, falsi, giornalisti giornalai, brutte maschere nella vita che portano belle maschere in televisione, politici leccapiedi degli imprenditori, imprenditori leccapiedi dei politici. Poi ci sono delle eccezioni che invalidano la regola e altre che in parte la smentiscono. Tu caro Lapo fai parte di quest'ultima frangia. Vai bene fino a quando dici di essere giovane e di avere in mente di vendere un sogno, da quel punto in poi scendi drasticamente sulla soglia del poco credibile. Tu rappresenti in qualche modo l'imprenditoria italiana del futuro. Hai detto che vuoi congiungere passato e futuro. Come pensi di congiungere passato e futuro? Con quali prodotti pensi di conquistare i giovani? Quali giovani vuoi conquistare? 1.007 € per un paio di occhiali in fibra di carbonio (tra l'altro di gusto molto discutibile) non sono un sogno per un ragazzo della mia età, sono una cosa frivola, inutile. Così non va bene caro Lapo. Risfornare macchine vecchie dalla Fiat come la Croma, la Bravo e non investire su energie pulite non ti fa onore. Pubblicità meravigliose, operazioni di marketing indiscutibili, lo accetto... ma il futuro? Dov'è? Nelle felpe della Fiat? Io non ce l'ho con te, in fondo la colpa non è tua ma di chi ti ha cresciuto. In mezzo al petrolio, al superfluo, al patriottismo nascosto dietro ad un cavallino rampante, in mezzo a chi la vita non l'ha saputa vivere. Sono l'ultima persona che deve parlare è vero, in questi giorni ho comprato una 600 Active nuova dando allo sfascio il tanto amato ed odiato cinquino, però il mio sfogo è scritto con il pensiero rivolto a chi avrà vent'anni quando io ne avrò 40, a chi ti ritroverà caro Lapo nell'Italia futura, in mezzo ai vari Berlusconi, Montezemolo, Della Valle, Tronchetti Provera che saranno diventati senatori a vita, intoccabili ancor più di oggi! Immortali e immuni come Andreotti, con al loro fianco ancora le varie Afef, Veroniche Lario ecc. ecc... Pensaci bene. Mandali a casa tutti! Trasgredisci (nel senso buono della parola), tieni conto dell'ambiente, sulle conseguenze che comportano al mondo le idee che ti hanno inculcato. Pensa al clima, all'inquinamento. Pensa a quanto guadagna un artigiano che lavora i tuoi occhiali "Sever", pensa a chi li leviga, a chi li vernicia, a chi li rende "unici, diversi dagli altri e non falsificabili". Pensa a chi li rende "prodotti unici, che interpretano lo stile, l'innovazione e il saper vivere italiano in un mondo globale." Pensa a quello che dici, a quello che fai, altrimenti quello che vuoi vendere come sogno fallo rimanere tale.

giovedì 8 febbraio 2007

Un giusto tributo

La settimana che verrà segnerà la fine delle riprese del corto che io e Matteo stiamo realizzando. Il tema è molto semplice: l'amore. Il sentimento più controverso e Pulp, quello più facile da comprendere e da provare. Tutti amiamo qualcuno o qualcosa, tutti desideriamo. Siamo tutti spasimanti in cerca di qualcosa che ci faccia stare meglio o di qualcuno con cui migliorare. Vogliamo sempre qualcosa in più. Abbiamo un lavoro e vogliamo passare di livello, abbiamo una macchina e vogliamo un bolide, abbiamo un partner e dopo un pò (salvo qualche eccezione) ne vogliamo un altro. E' nella natura dell'uomo desiderare, lo dice Hannibal Lecter, un cannibale... è nell'indole di tutti essere spasimante. "Chi è innamorato di qualcuno e lo corteggia ostinatamente", cosi recita la definizione. Io mi sento così, da un pò di tempo. Desidero, spasimo. Voglio vedere finito questo lavoro per rendere omaggio a tutti, per ribadire ancora una volta il mio amore per la donna, per la sua capacità di accendere una miccia in modo semplice e diabolico, per la capacità innata che solo lei possiede di far aprire gli occhi e risvegliare un bambino pigro come me. Rendo omaggio alle ragazze che mi hanno stregato in passato, le ringrazio per avermi fatto crescere. Ringrazio quelle che mi stregheranno, questo corto una volta terminato sarà soprattutto loro. Mi sembra un giusto e doveroso tributo.

domenica 4 febbraio 2007

Fai calare la tua vendetta

Il mio pensiero può non essere condiviso, ma l'idea che mi sono fatto è questa. La situazione è estremamente pesante. Il calcio è lo specchio del paese e della società. In questi giorni dopo i fatti di Catania si parla, si parla tanto, troppo e inutilmente. Salottini patetici, festival della retorica e del luogo comune. Sui giornali se ne leggono di tutti i colori, proposte, mea culpa a destra e a manca ma qualcosa ancora non esce da quelle bocche: la verità. Nessuno riesce a dire che per cambiare qualcosa veramente in questo schifoso paese bisogna tramortirlo. Bisogna privarlo per un pò di tempo delle sue droghe, dei suoi vizi, bisogna scendere allo stesso livello di quelle bestie che hanno ucciso quell'ispettore e che sui muri delle loro città gioiscono dell'evento. Bisogna ucciderlo il calcio, per qualche anno, per poi resuscitarlo quando le regole saranno scritte e fatte rispettare e non solo pensate. Alla base dell'educazione c'è una cosa fondamentale, la severità, il castigo, la privazione di ciò che si usa come pretesto per sfogarsi. Ai poliziotti che si sfogano col manganello venga tolto il lavoro e ai tifosi tutti venga tolto il calcio. Dopo un pò ci si abituerà della sua assenza come di tutte le cose che ci lasciano. Di seguito vi propongo un articolo scritto da Emanuela Audisio, giornalista de La Repubblica, nel quale all'interno c'è un'intervista fatta ad un Ultrà catanese:
"Lui c'era, lui c'è. Allo stadio e al Duomo. "Sono devoto". Lui ha fede: nel Catania, anzi nella curva nord, e in Sant'Agata, patrona della città. Lui oggi va in processione, porterà i ceri, farà penitenza. Onora la tua squadra e la sua santa. Doppio ultrà. Pazienza per la puzza di morte e di lacrimogeni. Per una celebrazione ormai decapitata e un po' assurda: sì alle bancarelle con lo zucchero filato, no ai fuochi d'artificio. Si tradisce la vita e poi ci si batte il petto. La città ci tiene alla sua messa: "Non è giusto privarci della nostra festa". Già, Sant'Agata. Occhi azzurri, volto non molto beato. Insidiata, imprigionata, torturata. Si ribellò al governatore romano Quinziano, che le fece tagliare i seni. Il ragazzo viene in moto, ha una giacca di cuoio nera, scarpe Nike, jeans, capelli scuri, fuma. Zona stadio, più in là altri ragazzi con tute da ginnastica e capelli con erezione da lacca. "Facciamo che mi chiamo Francesco". Va bene, facciamo. "Mi hanno sparato un lacrimogeno in faccia, non ci ho visto più, soffocavo, ho avuto paura". E allora? "Allora siamo entrati senza essere perquisiti. Pistole, razzi, bastoni. Nessuno ha controllato. Genitori? "Lavorano tutti e due. Gente brava, incensurata". Perché dici così? "Perché un amico che stava con me e che è stato trattenuto tutta la notte in questura ha il padre pregiudicato. Non sono stati gentili con lui, gli hanno anche gridato assassino, poi l'hanno lasciato andare. Ha 15 anni ". Ce l'avete con la polizia? "Da quando a Catania è arrivato il nuovo questore molte cose sono cambiate". Sei un giovane ultrà? "Sarò pure giovane, ma io curva nord ci vado da 12 anni. La squadra è tutto, ma Sant'Agata è ancora di più, chi viene da fuori non può capire. Io se vado in America per la festa della nostra santa tornerò sempre. Io stamattina mi sveglierò alle cinque, perché non voglio perdere la messa dell'Aurora e quando portano fuori Sant'Agata sarò lì a tirare il cordone lungo 120 metri. Faccio vedere?". Cosa? "Il tatuaggio sulla gamba: Nofaquie. Significa: non offendere la patria di Agata in quanto essa è vendicatrice delle offese ricevute. La frase è scritta sull'abside del Duomo. Io stanotte mica torno a casa. Sto fuori per la santa. Sono devoto". Hai idee politiche? "Destra, come la mia famiglia. Siamo tutti cittadini devoti". Palestra di una scuola superiore in zona Barriera, a nord della città. Si sta giocando una partita di volley. Un minuto di raccoglimento per l'ispettore Filippo Raciti. Un minuto sentito e rispettato. In campo ragazzi minorenni. Domanda: qualcuno di voi c'era l'altra notte? Si fa avanti un quindicenne, unghie mangiucchiate, capelli ricci, molto tifoso, genitori commercianti. "Era una situazione pazzesca. Ho dato aiuto ad un amico in difficoltà. L'ho fatto venire a casa, era malconcio. Quasi intossicato". Già, un amico in difficoltà. Pare di rivedere la stessa scena di quando a Firenze gli ultrà andarono in tribunale con sciarpe e scarpe viola insieme alle madri di "Pitone", "Morto" e "Vizia" a difendere i loro figli come fossero El Cid e non disgraziati che nel 1989 avevano bruciato con le molotov Ivan Dall'Olio, 14 anni, sfegatato del Bologna, ustioni sul settanta per cento del corpo. Guai a dirlo al ragazzo. Anche lui è devoto. Anche lui fila dalla curva per andare in processione. "Chiaro che mi metto il sacco e la scuzzetta". Il cappellino nero sul saio bianco. Tutti peccatori, tutti redenti. Sant'Agata prega per noi. Per questa città che festeggia e seppellisce, che fa prendere aria ai santi e la toglie ai vivi."

Un'aggiunta Pulp

Nella sezione Pulp Links è presente un nuovo link, quello del mio blog fotografico. Una mia piccola creatura artistica ogni tanto sarà schiaffata su questo spazio. Il nome è un pò scontato ma efficace. PULP PHOTOS. Spero siano di vostro gradimento le mie creazioni fomentate dal mio mentore Cheddiego. Spero di deliziare i vostri occhi con e senza Photoshop.
Un abbraccio.

Hendrix of the species a Montagnola

Sono proprio curioso di sentirlo suonare dal vivo le melodie del maestro Hendrix. Sponsorizzato fino allo stremo da Albertone, Max Trani insieme al resto della band ci aspetta al Green Island, zona Eur-Montagnola. Amanti di Hendrix e della buona musica, accorrete numerosi.

giovedì 1 febbraio 2007

Liberi tutti

"Mani in alto fuori di qua non resteremo più prigionieri ma evaderemo come Steve Mc Queen o come il grande Clint in fuga da Alcatraz. Senza trattare niente con chi ha già fissato il prezzo al mercato, nei nostri sogni e dentro ai nostri giorni e per la nostra vita
Liberi tutti liberi tutti liberi, liberi, liberi liberi tutti Liberi tutti liberi tutti liberi, liberi, liberi liberi tutti.
Dai virus della mediocrità, dai dogmi e dalle televisioni, dalle bugie, dai debiti, da gerarchie, dagli obblighi e dai pulpiti squagliamocela. Nei vuoti d'aria della realtà tracciamo traiettorie migliori lasciando le galere senza più passare dalla cassa.
Liberi tutti liberi tutti liberi, liberi, liberi liberi tutti Liberi tutti liberi tutti liberi, liberi, liberi liberi tutti.
Da ciò che uccide te e tutto ciò che ho intorno… Liberi tutti liberi tutti liberi, liberi, liberi liberi tutti Liberi tutti liberi tutti liberi, liberi, liberi liberi tutti. Dall'uomo che non è padrone del suo giorno da tutti quelli che inquinano il mio campo io mi libererò perché ora sono stanco."

Subsonica