"Sono lì che mangiano una 'omelette denver' e si ritrovano una pistola puntata in faccia." (Zucchino)

PULP BLOG

"Pulp"- 1. Massa di materia informe, molle e umida. 2. Un libro che tratta argomenti sinistri, normalmente stampato su carta di bassa qualita'. 27/3/2006

sabato 31 marzo 2007

Una chiusura da Prof

La7 Sport chiude, l'Archivio chiude, il Prof chiude l'ultimo turno e lo fa scrivendo un post liberatorio, reale e veritiero. Abbraccio gli Archivistimisti pubblicando sul Pulp blog il suo pensiero e mandando, come fa giustamente lui, al diavolo i famigerati incompetenti "vertici". Vi voglio bene regà. Stamoce.
dal blog degli Archivistimisti:

31 marzo
"L'ultimo turno del Prof"
"Ad oggi sono la persona che più ha resistito in questo posto. Praticamente sono come quelli che fanno il record di presenze in nazionale o in cose del genere. Nonostante ho solo 26 anni posso dire di aver visto nascere questo canale e adesso lo vedo morire.
Ebbene si, dopo un lunghissimo periodo di silenzio, questo blog torna a parlare delle vicessitudini degli ArchivistiMisti (ma in realtà di tutta La7 Sport), e lo fa annunciando quello che nessuno vuole dire: da domenica si realizza quello che in quasi due anni abbiamo cercato di evitare tutti i santi giorni... quello che ci hanno insegnato a temere come il nostro incubo peggiore... La7 Sport va "A NERO"!!
Una chiusura senza annunci, senza addii... Pochissimi giorni di preavviso e la nostra creatura si spegne.
Il pensiero ovvimente va a tutte le avventure passate, ai ragazzi conosciuti, alle cose imparate. E non ve ne abbiate a male se la prima persona che nomino è il signor Tisgo, un grandioso compagno di lavoro e di cazzeggio... praticamente un amico vero. E basta così perché un vero proffe non piange mai!
Non so se fra qualche giorno su internet si parlerà della chiusura di questo canale, ma vorrei accennare la mia verità. La faccio breve ma precisa. Il motivo? Ve lo dico io: il fatto è che la gente non sa fare le cose e quando le sa fà... nunglie va! E' così, ho le prove. I vertici sono vertici solo per la parte economica, i giornalisti si lamentano e permangono nello stato di inerzia nonostante sanno benissimo di essere dei miracolati, i datori di lavoro prendono, succhiano, sputano.
Negli ultimi mesi, per chi ci ha conosciuto, l'Archivio è diventato una sorta di videoteca. DVD richiesti (o meglio pretesi) da chiunque. Decine e decine di riversamenti per gente che non ha mai detto un semplicissimo "grazie". Ecco come passavamo le giornate... a fare DVD.
Ormai non importava più a nessuno chi fossimo e cosa sapessimo fare... nella nostra stanza c'era il mastarizzatore!!!
Insomma io vado via, ma le agenzie dell'ultima ora riferiscono che probabilmente rimarranno ancora uno o due archivisti. Li abbraccio come abbraccio tutti coloro i quali ho avuto il piacere di condividere questa esperienza nello "spettacolo". Anche se di spettacolare c'eravamo solo noi!
Pace e bene, il prof."

domenica 25 marzo 2007

Quello che non c'è

Ho questa foto di pura gioia. E' di un bambino con la sua pistola che spara dritto davanti a se a quello che non c'è. Ho perso il gusto, non ha sapore quest'alito di angelo che mi lecca il cuore. Ma credo di camminare dritto sull'acqua e su quello che non c'è. Arriva l'alba o forse no. A volte ciò che sembra alba non è. Ma so che so camminare dritto sull'acqua e su quello che non c'è. Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo. Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello. La chiave della felicità è la disobbedienza in se a quello che non c'è. Perciò io maledico il modo in cui sono fatto, il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco. Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia quello che non c'è. Curo le foglie, saranno forti se riesco ad ignorare che gli alberi son morti. Ma questo è camminare alto sull'acqua e su quello che non c'è. Ed ecco arriva l'alba so che è qui per me. Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è. Fottendosi da se, fottendomi da me per quello che non c'è. Afterhours- Quello che non c'è- 2002

venerdì 23 marzo 2007

L'importanza del coraggio

1823. Rugby, Inghilterra. Nel prestigioso college della cittadina si sta disputando una partita di calcio. William Ellis, un giovane studente, si rompe i coglioni e decide di "prendere il piano e capovolgerlo". Afferra il pallone con le mani e corre verso la porta avversaria. Fa goal o meglio, meta. Un gesto, una liberazione. Da qui è nato lo sport che, prima delle ultime imprese degli azzurri al 6 Nazioni, in Italia non interessava a molti. Il Rugby. Sacrificio, sudore, passione, altruismo e soprattutto coraggio. Pensandoci sono le doti più importanti nello sport così come nella vita. Difficile truccare una partita, facile appassionarsi, questa è la caratteristica che me lo fa apprezzare di più. Quanto coraggio abbiamo? Quanta voglia c'è di cambiare e migliorare? Spesso mi viene voglia di prendere le situazioni con le mani e portarle oltre la linea di meta, schiacciarle a terra ed esultare. Citando Toni Servillo ne "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino che dice: "Ci vuole coraggio a morire in modo rocambolesco", io dico che ci vuole coraggio a VIVERE in modo rocambolesco. Entrare nella mischia, avanzare, spingere, poi quando spuntano fuori i problemi placcarli. Coraggio. Ci vuole coraggio.

per saperne di più sulle regole del Rugby cliccate qui

lunedì 19 marzo 2007

Dalla mia tv vedo Marte

Sdegno e amarezza. Il mio é un tentativo semplice ma spero efficace di farvi riflettere e di farvi incazzare così come mi incazzo io tutte le sere davanti al telegiornale. Non ci credevo ma ora ho la conferma. Quello che passa nella mia tv viene trasmesso da un pianeta lontano, forse da Marte. L'ho capito leggendo il blog di Beppe Grillo e constatando di persona i fatti osservando i media. In questi ultimi 15 giorni c'è stato il caso Mastrogiacomo, l'ennesimo sequestro di un italiano da parte dei talebani in Afghanistan. Oggi la liberazione. Gioia, euforia, compiacimento per le trattative andate a buon fine con dei terroristi. Prodi elogia il lavoro di D'alema, D'alema elogia il lavoro di Prodi. Il sequestrato una volta liberato ringrazia e corre ad abbracciare la famiglia che nel video-messaggio aveva dimenticato di salutare... meno male che c'era il rapitore a "ricordargli di non scordare". Nella soddisfazione generale però ci si dimentica di un piccolo particolare. Una persona c'ha rimesso la testa. L'autista del nostro connazionale, reputato una spia è stato sgozzato barbaramente dai suoi carcerieri pochi giorni prima e tutti i telegiornali italiani, nessun escluso, hanno impostato la notizia sul "sospiro di sollievo" e sulla preoccupazione per la sorte del povero Mastrogiacomo. Said Agha, si chiamava così, 25 anni, padre di quattro figli, c' è voluto un pò per trovare il suo nome su Internet, la notizia è poco rilevante. Di rilevante c'è che un altro italiano sotto sequestro ora è libero e che il nostro ministro degli esteri ci sa fare con il baratto: 5 capi talebani per un italiano. Pochi giorni di felicità per questi politicanti, poi Mastrogiacomo a Porta a Porta o a Matrix che racconta le sue prigioni e i telegiornali che tornano a parlare di Gossip e di altre stronzate del genere. Non fanno che parlare di cazzate! Fanno informazione superficiale. Parlano di fatti da cui l'Italia farebbe meglio a star fuori! Il telegiornale della prima rete pubblica pagata da noi non parla dei 2000 e più casi di bambini persi in Italia, non li menziona neanche per un secondo, torna sui casi più eclatanti per fare notizia, per riempire le scalette. Qual'è il metro che stabilisce l'importanza di un evento su un altro? E' possibile che la notizia sia diventata il metro di giudizio di se stessa? La tv può e deve essere a servizio del cittadino. Bisogna mandare a casa chi è a capo di questo schifo! A casa questi ipocriti schifosi! "Benedetto sia colui che in nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre perchè egli è in realtà il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti."

sabato 17 marzo 2007

Gelosia

gelosìa:
stato di assillante e tormentosa ansietà che prova chi teme che altri possa togliergli l'amore della persona amata;
rovello invidioso che affligge chi ha l'impressione o teme che altri lo precedano nell'affetto o nella considerazione di qu. o si approprino di un bene che egli ritiene unicamente a sé dovuto;
più in generale, spirito accesamente competitivo, rivalità, vigilanza assidua, cura sollecita, cautela scrupolosa.

Sentimento strano ed estrememamente controverso la gelosia. Racchiude odio e amore, affetto e disprezzo. Qual'è il lato da guardare? Qual'è per voi il sentimento precedente che la scatena, il Lago che la sveglia, che la stimola e la fa uscire fuori? Io non sò quale sia... sò solo che sono geloso, che voglio proteggere, che spesso non ci riesco e mi danno l'anima. Quello che è mio è mio e voglio che niente e nessuno lo danneggi. Nessuna citazione esprime al meglio il mio pensiero come quella di Roland Barthes che dice: "Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri."

venerdì 9 marzo 2007

Fragola

Da piccolo avevo una voglia a forma di fragola tra il naso e la guancia destra, proprio sotto la narice. Minuscola, quasi invisibile... oggi che sono grande grosso e vaccinato non ce l'ho più. La fragola l'ho sempre considerata il mio frutto preferito. L'ho sempre sentita parte del mio essere, un qualcosa di identificativo. Oggi grazie alle mie amiche "fragole" è anche un appellativo, un appellativo Pulp. E' il sapore che non manca mai nei miei gelati, è il dessert che prediligo di più a fine pasto, è la sensualità fragrante e la dolcezza fatta frutto. E' il nome della "società" che abbiamo creato tentando di emulare spavaldamente la "A band apart" di Tarantino e Rodriguez. Benvenuta "Fragola production" e auguri a Mattew per la sua prima creazione di cui riporto sotto la locandina.





mercoledì 7 marzo 2007

Il Papa ha detto "un bacione a tutti"

Se non ridessi non farei ridere. Se non facessi ridere non starei bene. Sono così da vent'anni a questa parte. Grazie a tutti i presenti per la splendida serata di Domenica, è stato un debutto fantastico davanti alle persone con cui sono cresciuto e alle persone a cui rimarrò sempre legato. Farli ridere è stato puro godimento. Un abbraccio va al nostro Dj Sabatino e uno particolare alle mie quattro fragole, insieme alla mia famiglia sono state la mia faccia tosta, il mio coraggio, la mia spensieratezza. Come direbbe Benedetto XVI°: un bacione a tutti!

venerdì 2 marzo 2007

Io ci metto la faccia, voi, spero le risate


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