La pioggia sulla Pineta Sacchetti
D'Annunzio non me ne voglia ma visto il giorno di ordinaria follia che Giove pluvio si è ampliamente concesso ieri, voglio dedicare ai miei colleghi e amici abitanti della Capitale questa poesia modificata in salsa Pulp. Dopo un intero tragitto in seconda visto l'abbandono del cambio della 500 sotto l'acqua battente permettetemi il lusso di un delirio poetico.
"Taci. Su le soglie della pineta non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le parabole ovali ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, piove sui badge divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti nel parcheggio, sui ginestri foltidi coccole aulenti, piove sui nostri volti "silvani", piove sulle nostre mani ignude, sui nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri l'illuse, che oggi m'illude, o che cojoni, PIOVE! Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura avanzata dai cestini con un crepitio che dura e varia nell'aria secondo le fronde più rade, men rade. Ascolta. Risponde al pianto il canto delle cicale che il pianto della trionfale non impaura, nè il ciel cinerino. E il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il ginepro altro ancora, la sbarra che si alza altri ancora... stromenti diversi sotto innumerevoli dita. E immersi noi siam nel polisitirolo silvestre, d'arborea vita vivente; e il tuo volto ebro è molle di pioggia come una foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre, o creatura terrestre che hai nome Ermione. Ascolta, ascolta. L'accordo delle aeree cicale a poco a poco più sordo si fa sotto il pianto che cresce; ma un canto vi si mesce più roco che di laggiù sale, dall'umida ombra remota. Più sordo e più fioco s'allenta, si spegne. Sola una nota ancora trema, si spegne, risorge, treme, si spegne. Non s'ode voce del mare. Or s'ode su tutta la fronda crosciare l'argentea pioggia che monda, il croscio che varia secondo la fronda più folta, men folta. Ascolta. La figlia dell'aria è muta; ma la figlia del limo lontane, la rana, canta nell'ombra più fonda, chi sa dove, chi sa dove, forse vicino Villa Pamphilij! E piove su le tue ciglia, Ermione. Piove su le tue ciglia nere sì che par tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta, tra le palpebre gli occhi son come polle tra l'erbe, i denti negli alveoli son come mandorle acerbe. E andiam di fratta in fratta, sull'Olimpica or congiunti or disciolti (e il verde vigor rudeci allaccia i malleoli c'intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove, forse sull'Aurelia Antica! E piove su i nostri volti silvani, piove sulle nostre mani ignude, sui nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Ermione. Cazzo quanto PIOVE!"
Ps: Sindaco Veltroni, faccia qualcosa per favore.
Franz
4 Comments:
nn so perkè.. ma m'hai fatto ridere!!!
senti devi trovare un'altra soluzione il corsivo giallo sul nero mi ha fatto flashare!!
cmq Pina ti avrebbe dati due..tti di voti!
(^-^)!
cia!
E che deve dire un Veltroni ormai bollito che si inventa un improbabile festival (dopo Venezia e prima di Torino...il programma é uscito oggi e ne discuteremo in separata sede) di cinema a Roma??? Il bello é che festival sembrava troppo e per risparmiare lo chiama Festa...ok che alla Festa dell'Unità ci ho passato, e continuo a passarci, belle sere tra salsicette, birra e compagne tette al vento...ma cosa ci azzecca Festa del Cinema?
C'é poco da festeggiare a Roma il cinema, celebrazione di un passato lontano dove il cinema si faceva invece di essere solo contemplato.
Per non parlare poi della posticcia giuria popolare ahimè presieduta dal vetero Ettore Scola.
Sicuramente sarà un trionfo...ma intanto stasera mi sono visto un film di Hong Kong.
That's all Folks!!!
Alberto aka Captain Strange
snif.....
Completamente d'accordo con Captain, anch'io non condivido questa "festa"... w il cinema che si FACEVA una volta a Roma.
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