VIVA LA CRITICA
Massimo Bertarelli, da Il Giornale, 22 aprile 2004
"Sarà un genio Quentin Tarantino, ma sempre più presunto, per usare l’aggettivo caro ai nostri telegiornali. Pulp Fiction era un capolavoro, ma ormai ha dieci anni, troppi per pretendere un posto tra i grandi. Nemmeno amplificando i (pochi) meriti di questo Kill Bill 2, il suo sesto film, sempre che non si voglia considerarlo un tutt’uno con il recente Kill Bill 1, dove era più marcata la mescolanza di generi, dal poliziesco al western, al kung fu financo ai cartoni animati.In Kill Bill 2, catalogabile tra i noir, si parte dall’inizio della puntata pilota, mostrata in bianco e nero e da un’altra angolazione psicologica, per rinfrescare la memoria a chi l’aveva vista e far capire almeno qualcosa agli altri. Urna Thurman è la Sposa, in dolce attesa, che proprio il giorno delle nozze è vittima di un’imboscata decisa dal suo ex, in amore e in affari, il boss Bili del titolo (David Carradine). Quando, dopo quattro anni, esce finalmente dal corna, la vendicativa fanciulla va all’assalto delle quattro Vipere Assassine che hanno materialmente eseguito l’ordine. Se in Kill Bill 1 ci lasciavano le penne due killeresse, Vernita Green e O-Ren lshi, nella seconda parte tocca agli altri due sicari, Bud (Michael Madsen) Elle Driver (Daryl Hannah) e infine, ovviamente, al mandante Bill. Non è che i cattivi stiano a guardare, anzi, ma la protagonista ha sette vite, le fanno un baffo una fucilata in pieno petto e perfino una sepoltura anticipata.Comunque nelle interminabili due ore e un quarto del film, punteggiate dalla musica assordante di Robert Rodriguez (il regista megalomane di E! Mariachi), le infinite zone morte gonfie di inutili chiacchiere non compensano le vigorose scene d’azione. Tecnicamente Tarantino è un maestro, giù il cappello, ma ha il viziaccio di lasciarsi trascinare dalla vocazione alla violenza (come il raccapricciante primo piano dell’unico occhio sano cavato alla stangona supersexy Daryl Hannah), pur se annacquata da un’abbondante spruzzata d’ironia. Insomma gli sbadigli prevalgono sulle emozioni. Già che siete rimasti fino alla conclusione, non perdetevi Urna Thurman, ancora in bianco e nero, che con la chioma bionda al vento fila sulla decapottabile in mezzo ai titoli di coda."
Grazie Diego per avermi segnalato questa "recensione", io e la mia ispirazione gliene siamo grati.
Rispetto le idee degli altri più delle mia stessa carne. A volte la critica la cerco per crescere. La ricerco per farmi un'opinione. Ma non quella critica offensiva, sminuente, cerco quella critica "critica". Quella critica costruttiva, quella critica "esame", quella critica "giudizio". Non quella critica coatta, fatta da un piedistallo e mescolata con ironia da bontempone. Spesso cerco di essere criticato, soprattutto qui sul blog, perchè voglio maturare ancora di più. Perchè voglio vedere come la vedono gli altri su come io vedo il mondo (piccola citazione al Prof).
Le critiche (commenti) che mi arrivano sono d'oro e li tengo stretti a me. La domanda che mi sorge è come possa far tesoro qualcuno di quanto riportato sopra. Qui non si parla di pareri condivisibili o di rispetto. Qui si parla di competenza. Si parla di comprensione e studio di ciò di cui si sta parlando. Come me e il Tisgo non fate caso agli errori di ortografia mi raccomando. Corna sta per Coma, Urna sta per Uma... scherzi da tastiera Bertarelliana. Come esempio capita l'attempato Bertarelli e il secondo capitolo di Kill Bill ma il problema purtroppo è assai più radicato. C'è gente che chiama "noir" un bianco e nero che tutto vuole essere tranne che noir o "un'angolazione psicologica", gente che chiama "assordante" la musica di un Ennio Morricone tragicamente scambiato per Rodriguez additato come megalomane. Pensieri sconnessi di un giornalista di un tempo, che ora non ha nulla su cui poter scrivere, una vecchia penna che sà solo parlare male di ciò che non comprende. Inutilità e cattiveria allo stato puro decifrabile solamente da altre menti chiuse. Ai tempi di La7 Sport lo adocchiammo per le sue incompetenze calcistiche (clicca qui per la prova)... ora si è allargato sulla celluloide.
7 Comments:
Che Bertarelli sia d'esempio per le storture e le cagate scritte su altri avvenimenti ... Come lui è pieno il mondo di giornalisti che inventano e scrivono delle cagate assurde . Il problema è che questa gente scrive sui giornali o parla in tv e una gran parte di persone che ascolta o legge viene influenzato in parte da quello che dicono questi presuntuosi soloni o bempensanti .
Per il resto mi accodo al precedente giudizio formulato dai ragazzi di La7Sport .... A Bertarè ma vattenaffanculo va !!! :)
Concordo con te, caro Franz! Viva la libertà di critica, ma abbasso l'incompetenza! L'unica musica di Rodriguez in Kill Bill 2 è "malaguena salerosa" che passa sui titoli di coda, arrangiata e suonata dallo stesso Rodriguez, per il resto del film, come hai giustamente ricordato ci sono le meravigliose musiche di morricone, e se si può "perdonare" ad un vecchio critico il fatto di non saper apprezzare (capire?) un film come Kill Bill, non gli si può certo perdonare di non riconoscere musiche che sono nella storia del cinema!
Si oltre agli stupendi brani firmati Morricone troviamo innumerevoli riferimenti musicali ai kung-fu movie dei fratelli shaw e altre innumerevoli chicche sonore di altri spaghetti western anche non accompagnati dal maestro Morricone ma di una bellezza musicale grandiosa. Io che di quella musica, di Quentin e Robert ci vivo e che amo kill bill come pochi altri film... sottoscrivo il
MAVATTENAFFANCULO VA!!!
Ma lasciatelo perdere Bertarelli quello nella vita fa l'olio, la scrittura è solo un Hobby...
Oggi come allora rimango basito dall'incompetenza di alcuni presunti "giornalisti" e vorrei usare questo spazio per dire una cosa al caro Bertarelli...
...Ora ti dico adesso cosa.
Chiamerò due tizi strafatti di crack per fare un lavoretto in questo cesso,
con un paio di pinze e una buona saldatrice. Hai sentito quello che ho detto pezzo di me**a?
Con te non ho finito neanche per il ca**o... ho una cura medioevale per il tuo c**o...
"Una volta fuori, stanne fuori... o ti faccio fuori." Immenso Tisgo.
e pensare che basterebbe vederseli i film prima di parlarne...
Ci meritiamo i fratelli Vanzina se il massimo del cinema che riusciamo ad esprimere è Vacanze di Natale.
p.s. Ho visto Paranoid Park di Gus Van Sant, siamo di fronte ad uno di quei capolavori che fanno epoca!!!
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