I MILANESI AMMAZZANO AL SABATO
Come sfondo c'è quella Milano che, da chi non c'è mai stato, viene immaginata annebbiata, scortese e asociale. Quella Milano dei tram e del duro lavoro. Quella Milano della brava gente ma anche delle persone cattive. Una città cupa, nuvolosa. Una Milano che somiglia ai protagonisti di questa triste e verosimile storia. Così fragili, perversi, crudeli e folli. Con le loro fisime, con le loro abitudini. Scritto nel 1969 dal creatore del poliziesco all'italiana, Giorgio Scerbanenco, "I milanesi ammazzano al Sabato" racconta la storia di un uomo, Amanzio Berzaghi, al quale viene rapita e uccisa la sua "gigantesca" figlia Donatella, minorata mentale e affetta da ninfomanìa. Con l'aiuto dell'ispettore-medico Duca Lamberti si metterà alla ricerca dei carnefici della ragazza. Nella Milano notturna dei bordelli, negli alberghi di provincia, per le strade, arrivando ad irritanti scoperte, a profonde introspezioni e a riflessioni sulla follia che dorme in ogni uomo, pronta a svegliarsi ai primi osceni fastidi. Un epilogo inevitabile, umano e comprensibile di un giallo che entra dentro. "Guai a coloro che offendono un uomo mite."
2 Comments:
A proposito, il quasi omonimo album degli Afterhours è una mezza ciofeca...
ciao
DT
La pensiamo diversamente... io lo trovo bellissimo. Compresi 2 mezzi plagi. Saluti dottor.
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