SINGLE
Io sono sempre, costantemente, tristemente incompleto. Sono incompleto la mattina appena sveglio, quando vado al cesso. Sono incompleto mentre faccio colazione le poche volte che la faccio, sono incompleto sotto la doccia, per strada quando cammino. Sono incompleto quando mi guardo allo specchio. Quando guido, quando rido. Lo sono quando sento la musica che amo, sono incompleto in ogni singolo istante della giornata lavorativa. Sono incompleto durante le feste e d'estate. L'incompletezza è una sensazione labirintica, camaleontica, diventa stimolo e a volte è ostacolo. Sono incompleto e a volte questo mi da fastidio. A volte mi da fastidio il fatto che non sia infastidito di esserlo. Sono incompleto fin quando non la incontro. Fin quando non saprò che taglio avranno i suoi occhi i miei non avranno mai la giusta esposizione. Sono a brandelli e mi sento poco importante. Vorrei che mi tenessero il posto perchè ho paura di arrivare tardi come sempre. Poche parole, dette piano. Forse è questo che farò quando la avrò davanti. Spettatore disincantato di qualcosa di insperato. "Vorrei uscire stanotte, dimenticare il tuo nome. Dimmi che ci sono io per te, in questa vita che nessuna certezza mi da."
4 Comments:
credo sia la lettera d'amore più bella che abbia mai letto.
Grazie.
Mannaggia mannaggetta... (mica lo so se si scrive così...)
"A volte mi da fastidio il fatto che non sia infastidito di esserlo.": lo vedi? perchè pensare di non poter essere completi con sé stessi? non è, la mia, una questione di rassegnazione, ma un'accettazione consapevole e, bada bene, serena della realtà dei fatti...
Quando ero piccina mi dicevo (perchè tutti dicevano così, perchè per tutti era normale pensarla in questo modo) che "un giorno" avrei trovato l'anima gemella/principe azzurro, mi sarei sposata, figli, etc etc... (quelli che io chiamo i così detti “obiettivi standard anni ’80”).
Ecco, ora, alla venerando età di 32 anni (più o meno) mi accorgo che "quel giorno" dovrebbe essere arrivato già da un pezzo o che comunque ci siamo... e allora mi chiedo, beh, questo principe azzurro? andostà?? Mi sa tanto che io non faccio parte di quella stragrande maggioranza di persone che ha trovato il/la compagno/compagna della vita…Vabbè, se questo matrimonio non s’ha da fare vediamo un po’ cosa c’è di nuovo… Toh… e chi c’è qui? Io, Xigia. E non è poco.
Conclusione (era ora, eh?): la sensazione di “incompletezza” ci sarà sempre, ma cerca di circoscriverla, di considerarla un momento, un sentimento “a scadenza”… e concentrati sulla tua vita, su te stesso, sul tuo benessere… tu sei il tuo universo, tu sei un essere COMPLETO e “notevole”.
E poi... sarà quel che sarà…
When I was just a little girl,
I asked my mother, What will I be?
Will I be pretty? Will I be rich?
Here's what she said to me:
Que Sera Sera,
What ever will be, will be;
The future's not ours to see
Que Sera Sera,
What will be, will be
When I grew up and fell in love,
I asked my sweetheart, what lies ahead?
Will we have rainbows day after day?
Here's what my sweetheart said:
Que Sera Sera,
What ever will be, will be;
The future's not ours to see
Que Sera Sera,
What will be, will be
Now I have children of my own
They ask their mother what will I be
Will I be handsome? Will I be rich?
I tell them tenderly
Que Sera Sera,
What ever will be, will be;
The future's not ours to see
Que Sera Sera,
What will be, will be
Grazie per le belle parole Xigia. Davvero.
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