PULP BLOG
"Pulp"- 1. Massa di materia informe, molle e umida.
2. Un libro che tratta argomenti sinistri, normalmente stampato su carta di bassa qualita'.
27/3/2006
LACRIME SULLA LANA
Ogni volta che mi fermo davanti alla tua foto in camera scendono le solite due lacrime. Anche ora mentre scrivo e ti penso. Quanto vorrei raccontarti quello che mi succede. Necessito di un tuo consiglio come dell'aria. La verità è che sei il mio confidente personale e in un modo o nell'altro i tuoi consigli riesco sempre a seguirli. Sto lì che immagino la tua voce che mi parla in dialetto e le tue mani come le mie che mi accarezzano. Vorrei che mi insegnassi un metodo perchè anche se sono alto e peloso un metodo ancora non ce l'ho. Perchè nella vita ci vuole metodo Nonna, lo sto imparando. Bisogna dosare. Tenersi. Poi semmai lasciarsi. E poi penso che ci voglia coraggio, però ti prego dimmi se sbaglio perchè questo ancora non riesco a capirlo. Io ho un coraggio da leoni Nonna e sono ancora un ragazzino. Però ti prego dimmi se come metodo può andare. Io lo sò che mi risponderai con un alito di vento o con una goccia di pioggia leggera leggera. Io sarò sempre lì a cogliere perchè ho imparato ad aspettare, anche quando non è servito. Una lacrima m'è caduta sul maglione nuovo, mannaggia a me... Quant'è strana una lacrima sulla lana Nonna.
VELENO
A chi ha almeno un vizio. A chi sente il bisogno di una sigaretta come di una donna. A chi vorrebbe tutt'e due. A chi dipende da qualcosa. A chi ama. A chi spasima. Ascoltando questa cazzo di canzone ho pensato a tutti quelli come me.
"Come gli adesivi che si staccano. Lascio che le cose ora succedano. Quante circostanze si riattivano. Fuori dai circuiti della volontà. Come il vento gioca con la plastica. Vedo trasportata la mia dignità. Oggi tradisco la stabilità. Senza attenuanti e nessuna pietà. Oggi il mio passato mi ricorda che io non so sfuggirti senza fingere. E che non posso sentirmi libero. Dalla tua corda, dal tuo patibolo. E un’altra volta mi avvicinerò. Alla tua bocca mi avvicinerò. E un’altra volta mi avvelenerò. Del tuo veleno mi avvelenerò. Come gli adesivi che si staccano. Come le cerniere che si incastrano. Come interruttori che non scattano. O caricatori che si inceppano. Io tradisco le ultime mie volontà. Tutte le promesse ora si infrangono. Penso ai tuoi crimini senza pietà. Contro la mia ingenua umanità. Scelgo di dissolvermi dentro di te. Mentre tu saccheggi le mie lacrime. E sarò cieco, forse libero. Solo nell’alba di un patibolo. Dentro una storia senza più titolo. Scegliendo un ruolo senza credito. Strappando il fiore più carnivoro. Io cerco il fuoco e mi brucerò. E un’altra volta mi avvicinerò. Alla tua bocca mi avvicinerò. E un’altra volta mi avvelenerò. Del tuo veleno mi avvelenerò."Subsonica-L'eclissi-2008
REAZIONI INCONTROLLABILI
Non scrivo da quasi un mese. E' che sono schiavo delle mie reazioni, purtroppo. Ho camminato a lungo per Roma, lei mi ha tenuto per mano. Ho scattato tante fotografie. Il problema fondamentale è che il mio essere comico è direttamente proporzionale alla mia tristezza. Ho lasciato la vecchia strada e ho puntato tutto. Non avevo mai fatto buio su di me. Ho camminato in mezzo al fuoco, ho aspettato. Ho cercato di anestetizzare ma mica è facile. Ho riletto il blog da Marzo 2006 e ho visto quanto sono cambiato. Chissà se in meglio... Ho conosciuto persone, ho visto ragazze. Ho mangiato, ho bevuto, ho vissuto l'aria di festa. Ho cercato di anestetizzare. Ho aspettato tanto e penso che la aspetterò ancora, forse finchè campo ma poi magari mi passa. Sarà che preferisco essere schiavo in paradiso anzichè libero all'inferno, sarà che tendenzialmente mi annoio, sarà che mi manca o che sono un pò masochista... o forse è solo che uno vorrebbe un pò di neve e invece cade solo questa pioggia di merda."Ci fanno paura le reazioni incontrollabili... ma in un certo senso ci consolano. Perchè ci dicono che siamo umani... e che siamo vivi."